Cenni Storici * El Muciòn domenica 22 dicembre 2024 Registrazione Login

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Muciòn, dalla nascita ai nostri giorni407,10Download
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La chiesetta del Muciòn Riduci

La chiesetta allo stato attuale

Costruita in scaglia rossa del cretaceo superiore, presenta un tetto a due falde molto inclinato, caratteristico delle chiesette in stile alpino. In origine le pietre erano lasciate a vista, successivamente i muri sono stati intonacati sia all'esterno che all'interno, secondo la moda del tempo.

La facciata, solidale con la linea delle pareti laterali e della copertura, presenta una rientranza che disegna un grande arco acuto intonacato in giallo, entro il quale si apre la porta rettangolare di legno. Sopra si trova un ampio rosone rotondo del diametro di m. 1.50, arricchito dal telaio a raggiera con vetri tricolori, che illumina l'interno della chiesetta. Nella parte bassa della facciata si può intravedere parte della struttura in pietra che costituiva la chiesa all'inizio; ciò fornisce una vaga idea di come doveva presentarsi la costruzione.

Sul culmine del tetto, ad un'altezza di m. 7.50, si innalza una cuspide di pietra sormontata da una croce in ferro battuto. Più a sinistra spunta una torretta in mattone rosso provvista di campanella, azionabile dall'interno tramite corda. Su ciascuna falda del tetto sporgono tre abbaini, chiusi da vetrate colorate gialle e rosa che terminano ad arco acuto, tema ricorrente nella costruzione.

Internamente la chiesetta è costituita da un'unica navata a pianta rettangolare dell'ampiezza di m. 8.00 x 7.00. Il pavimento è costituito da grandi piastrelle in marmo rosso di Asiago e biancone, posate a scacchiera. Per tutto il perimetro della navata i muri sono rivestiti da lastroni in marmo rosso di Asiago, alti circa 90 cm. da terra. La superficie restante è dipinta a grandi rettangoli.

La navata è separata dall'abside da una parete aperta ad arco acuto che riecheggia il disegno della facciata esterna. A livello del pavimento si aprono due porte che danno alla sacrestia e ad una stanza di servizio.

L'abside, a pianta semicircolare con raggio di m. 2.50, rialzata di quattro gradini rispetto alla navata e pavimentata in marmo bianco, presenta ancora una volta l'elegante disegno ad arco acuto della facciata che si richiama anche nelle sei grandi finestre in vetro rosa e azzurro, disposte a semicerchio sulla parte alta dell'abside. Sull'altare maggiore è scolpita una piccola croce e al di sopra si trova la mensa, sulla quale si posa il tabernacolo di marmo rosso con una piccola porta argentea. Sopra all'altare maggiore è posta una statua lignea realizzata nel 1960 dal maestro intagliatore Mussner di Ortisei, raffigurante la Madonna Assunta vestita di bianco e avvolta da un manto celeste che ricade morbidamente su un fianco; ai suoi piedi spuntano tre piccoli angeli. L'altare in legno, finemente lavorato, è opera di Lino Menti.

Ai due lati dell'arco che separa la navata dall'abside sono dipinti due angeli, uno con veste verde e uno con veste azzurra, realizzati dal pittore Angelo Peruzzo assieme al figlio Diego nel 1970. Entrambe le creature la prima, posta sulla sinistra, porta una rosa, mentre la seconda, sulla destra, un giglio. Nell'iconografia cristiana spesso il giglio e la rosa sono rappresentati rispettivamente nelle mani dei Santi e delle Sante. In questo modo, pur essendo entità ermafrodite, gli angeli rappresentano la parte maschile e la parte femminile.

Altre due opere pittoriche realizzate dall'artista Peruzzo si trovano sopra a ciascuno dei due archi acuti dell'abside; più all'interno è raffigurato un cerchio circoscritto ad una stella a cinque punte con dipinte al centro le lettere "M" ed "A", in onore della Madonna Assunta. L'altra immagine è più complessa e rappresenta l'Agnello di Dio sul libro dei Sette Sigilli, contenente testimonianze ed eventi eccezionali, consegnato da un angelo del Signore solo a chi fosse degno di aprirlo. (Apocalisse 4,1-20,10). L'Agnello, unica creatura in grado di poter togliere i sigilli, porta il vessillo della croce. La figura è racchiusa in un cerchio da cui sporgono tre spighe di frumento.

Attualmente le pareti della chiesa sono arricchite da due grandi quadri posti sul fondo. Sulla sinistra vi è un'opera del 1964 di Ivo Refosco, mentre sulla destra si trova l'ultima cena di un artista di Novale, G. Ceretta, dipinta nel 1966. Lateralmente a sinistra una rappresentazione della Vergine con bambino e un'altra della Santissima Trinità decorano la parete. Dalla parte opposta è appeso un quadro con il volto della Madonna, realizzato in bronzo da Daria Cerato, autrice anche della fascia in rame con disegno ad altorilievo che orna la base del portone d'ingresso. Sulla stessa parete 14 piccole formelle su supporto di legno raccontano la Via Crucis. Ai lati dell'arco che introduce l'abside si presentano a sinistra la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù e a destra il Signore crocifisso, posto sopra ad un piccolo organo donato alla chiesa in occasione del Giubileo del 2000 da Silvio Trentin.

Tratto da "La chiesetta del Muccion - 50 anni di impegno, amicizia, passione",
a cura di Elena Zanrosso, Gr. Marcolin, 2005


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